INTERVENTI DI SISTEMAZIONE E FRUIZIONE DEL SENTIERO DEI DUE CONVENTI

COMUNI DI SAN GIOVANNI ROTONDO- SAN MARCO IN LAMIS

Il “Sentiero dei due conventi” è un itinerario di interesse naturalistico, paesaggistico e religioso che collega il convento di San Pio a quello di San Matteo, finanziato dal GAL con l’intervento 2.6. Il progetto è stato presentato dall’amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo in partenariato con il Comune di San Marco in Lamis.  

Questo percorso, lungo circa 16 km fra andata e ritorno, è di grande impatto emozionale e può essere percorso in entrambi i sensi. 

Ecco una descrizione del percorso a cura del caposettore forestale dr. Giovanni Russo che ha progettato e diretto i lavori:

Area carsica SIC Monte Calvo-Piana di Montenero

Immaginando una partenza dal convento di San Matteo (territorio di San Marco in Lamis) le tappe/soste per visitare i luoghi di interesse sono le seguenti:

1: dopo circa 700 m si giunge prima alla frazione di Borgo Celano, stazione climatica famosa per le fresche serate estive, di qui con una breve deviazione di circa 300 m, è possibile visitare il Museo Paleontologico e Parco dei dinosauri, uno dei più grandi d’Italia, con aule multimediali ed esposizione di impronte originali di dinosauri su roccia prelevata in una vicina cava di pietra (visitabile tutti i giorni da giugno ad agosto, gli altri mesi solo domenica);

2: proseguendo, dopo circa 300 m, è consigliabile una visita al Vivaio forestale del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano (che è anche Bosco didattico) che contiene un esclusivo orto botanico della flora più rara del Gargano (endemismi, specie anfiadriatiche, di interesse fitogeografico ecc.), una piccola sezione di frutti antichi e con una interessante mostra di semi di piante forestali (alberi ed arbusti) con erbario espositivo dedicato (aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 12, ingresso gratuito. Visita con guida, a pagamento, da prenotare almeno un giorno prima tel. 0881-633140).

Da Borgo Celano il percorso offre due possibilità:

3: salire subito sul Monte Celano (837 m s.l.m.) dove, dopo circa 800 m, si arriva ad una grande croce metallica e dove è stato attrezzato uno spettacolare punto panoramico. Dopo circa 1 km il percorso, attraversando un bel bosco di querce (Cerro e Roverella), si ricongiunge a quello principale.

4: proseguire dritto per salire, su un tratto completamente panoramico, verso la parte alta del versante  ed arrivare, dopo circa 3.700 m, nei pressi di Coppa l’Arena (939 m s.l.m.), fra profumati rimboschimenti di conifere e boschetti di Roverella. In questa area, poco più a nord, si può ammirare un’area carsica con una concentrazione di doline fra le più alte d’Italia nonché habitat pascolivi ricchissimi di orchidee (in fioritura mesi primaverili ed estivi) ed inseriti nella Sito di importanza Comunitaria “Monte Calvo-Piana di Montenero”.

Proseguendo inizia la discesa verso San Giovanni Rotondo attraversando altre praterie di altitudine con numerose manifestazioni carsiche, garighe ad Euforbia spinosa e profumatissima Santoreggia. Qui è possibile incontrare bovini allevati allo stato brado e tipiche cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Poi il sentiero, superando piccole e scenografiche aree rupestri, si inoltra, con numerosi tornanti, in un altro bosco di Roverella, prima, e rimboschimenti di conifere (pini e cipressi).

5. Questi rimboschimenti, dove si giunge dopo circa 2000 m, costituiscono la famosa “Pineta di Padre Pio” in quanto il rimboschimento fu voluto, negli anni ’50, proprio dal famoso santo che qui amava passeggiare per godere della natura e dei paesaggi. Prima di uscire dalla pineta sono state realizzate due bellissime aree di sosta nelle quali riposarsi immersi nell’ambiente forestale.

6: Usciti dalla pineta, dopo circa 650 m, si giunge all’antico convento di San Pio dove il Santo ha vissuto fino alla sua morte e dove ha ricevuto le stimmate. In quest’area sacra è stata costruita anche la famosa chiesa progettata da Renzo Piano.

Lungo il sentiero è possibile osservare rapaci (poiane e gheppi), corvi imperiali, ghiandaie, merli, cornacchie, picchi, volpi, faine, ricci, cinghiali e, solo i più fortunati, il capriolo garganico.

 Il nuovo sentiero si collega alla rete di sentieri Clarisse-Monte Castellana – Monte Nero ed a quella della Difesa San Matteo-Fajarama oltre che alla Via Francigena/Micaelica del Gargano.

Giovanni Russo