Regione Puglia: PUGLIASOCIALE IN – Imprese Sociali

Attraverso l’Avviso pubblico Pugliasociale-In Imprese sociali, la Regione Puglia intende finanziare interventi di sostegno all’avvio e al rafforzamento di attività imprenditoriali che producano effetti socialmente desiderabili e beni pubblici, con specifico riferimento al sostegno ad investimenti materiali ed immateriali per accrescere la capacità produttiva, il grado di coinvolgimento delle platee interessate e sviluppando aree di business in settori di attività economica per le quali il valore economico si integra con il valore sociale prodotto per le comunità di riferimento, intervenendo in aree che privilegiano la valorizzazione del territorio (risorse naturali, paesaggistiche, prodotti e mestieri), nonché forme di integrazione generazionale e inclusione sociale.

Chi può partecipare

Micro, piccole e medie imprese che esercitano in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività

Cosa finanzia

Le spese in attivi materiali riguardano:  
a) spese generali, nel limite percentuale del 20% dell’importo degli investimenti in attivi materiali

  • spese necessarie per le attività preliminari;
  • spese per verifiche tecniche previste dal progetto tecnico;
  • spese di progettazione dell’intervento, ivi comprese le spese per indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista;
  • spese per direzione lavori;
  • spese per coordinamenti della sicurezza;
  • spese per assistenza giornaliera e contabilità;
  • spese per consulenze o supporto tecnico-amministrativo;
  • spese per collaudi tecnici e collaudo tecnico-amministrativo, ivi comprese le spese per la redazione delle relazioni geologiche;
  • spese per polizze fideiussorie bancarie o assicurative a copertura delle anticipazioni del contributo finanziario concesso.

Le spese per rilievi, accertamenti ed indagini, comprese quelle geologiche e geotecniche non a carico del progettista né necessarie alla redazione della Relazione geologica, da prevedere nel quadro economico tra le somme a disposizione del beneficiario, non possono superare il 1% della spesa totale ammissibile dell’operazione e riguardano:

b) acquisizione del suolo e sue sistemazioni, nel limite percentuale del 10% dell’importo degli investimenti in attivi materiali;
c) opere murarie o assimilate (a titolo esemplificativo: murature, piazzali interni, recinzioni, tettoie, cabine elettriche, etc.);
d) impiantistica generale (riscaldamento, condizionamento, idrico, elettrico, fognario, etc..);
e) infrastrutture specifiche atte a migliorare la funzionalità e fruibilità della struttura;
f) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature;
g) mobili e arredi, nel limite percentuale del 20% dell’importo degli investimenti in attivi materiali;
h) mezzi mobili targati ad uso collettivo, strettamente connesso alla organizzazione del servizio, ovvero alla funzionalità ed accessibilità della struttura oggetto di agevolazione.

Le spese in attivi immateriali nel complesso sono ammissibili a cofinanziamento nei limiti del 5% delle spese in attivi materiali, e riguardano:
j) spese per il conseguimento delle certificazioni di qualità delle strutture oggetto dell’intervento;
k) acquisto di brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata al programma;
l) servizi di consulenza specialistica su specifiche problematiche direttamente afferenti il progetto di investimento presentato; sono comunque escluse da questa voce le consulenze specialistiche connesse all’avvio della gestione dei servizi realizzati e le spese assimilabili alle “Spese generali”.

Eventuali maggiori oneri che si dovessero verificare a titolo di spese generali o di acquisizione di immobili o di somme a disposizione del beneficiario, rispetto a quelli precedentemente indicati resteranno a carico del beneficiario. 
Analogamente restano ad esclusivo carico del beneficiario tutte le spese che dovessero risultare non ammissibili nel corso delle attività di monitoraggio e controllo da parte della struttura regionale.

L’Imposta sul valore aggiunto (IVA) è una spesa ammissibile solo se non è recuperabile e dunque rappresenti un costo per il beneficiario.
È possibile ammettere alle agevolazioni anche i beni usati purché forniti da rivenditori autorizzati (usato garantito), corredati da idonee dichiarazioni che gli stessi beni non siano stati oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche e che offrano idonee e comprovate garanzie di funzionalità.
Sono ammissibili i costi per leasing (escluso il maxi canone e gli oneri finanziari) o noleggio attrezzature, limitatamente al periodo di ammissibilità delle spese laddove tale costo non ecceda il valore dell’ammortamento calcolato rispetto allo stesso periodo. Si considerano ammissibili, sempre unicamente per attrezzature nuove, i contratti di leasing o di locazione solo per la parte della quota capitale e se stipulati con aziende che svolgano unicamente o principalmente attività di leasing o locazione. Si deve dimostrare la convenienza economica del leasing rispetto all’acquisto diretto del bene.

Sono sempre escluse le seguenti tipologie di spese:
1. spese per ammende, penali e controversie legali, nonché i maggiori oneri derivanti dalla risoluzione delle controversie sorte con i fornitori, compreso gli accordi bonari e gli interessi per ritardati pagamenti;
2. spese relative all’acquisto di scorte;
3. i titoli di spesa regolati in contante;
4. spese di funzionamento in generale (es.: spese di gestione, di manutenzione ordinaria, ecc.);
5. spese per l’acquisto di mezzi mobili targati, ad esclusione di quelli indicati alla lettera h) delle spese ammissibili;
6. costi relativi a rendite da capitale;
7. debiti e commissioni su debiti; 
8. spese rendicontate con documentazione non riportante il CUP o riportante un CUP non
corretto;
9. perdite generate da operazioni contabili;
10. costi già rendicontati da altro fondo o strumento o programma dell’UE (ai sensi del paragrafo 11 dell’articolo 65 del Regolamento UE n. 1303/2013: “Un’operazione può ricevere sostegno da uno o più fondi SIE oppure da uno o più programmi e da altri strumenti dell’Unione, purché la voce di spesa indicata in una richiesta di pagamento per il rimborso da parte di uno dei fondi SIE non riceva il sostegno di un altro fondo o strumento dell’Unione, o dallo stesso fondo nell’ambito di un altro programma.”).

Le agevolazioni concesse a norma dell’Avviso pubblico non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili se tale cumulo comporta il superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, a seconda del caso, in un regolamento d’esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione.

Il beneficiario ed i fornitori di servizi non devono avere alcun tipo di partecipazione reciproca a livello societario. Inoltre, non viene riconosciuta la consulenza specialistica rilasciata da amministratori, soci e dipendenti del beneficiario del contributo nonché di eventuali partner, sia nazionali che esteri.

Tutti i beni acquistati devono risultare inventariati. Essi dovranno essere fisicamente collocati nella sede legale, operativa o di realizzazione del progetto.

Il costo del progetto deve essere definito in base allo schema di quadro economico calcolato sulla base delle azioni/servizi ammissibili. I quadri economici dovranno essere suddivisi in valori percentuali e valori assoluti secondo le macrocategorie previste.

Al fine di garantire il rispetto del divieto di doppio finanziamento previsto dall’ articolo 65, paragrafo 11, del Regolamento (UE) n. 1303/2013), tutte le fatture e/o i documenti giustificativi devono contenere riferimenti al Programma Operativo Regionale PUGLIA 2014 – 2020, al codice unico di progetto (CUP) e la specifica dell’importo totale o parziale imputabile a titolo di cofinanziamento.

Nel caso di fattura emessa in forma cartacea è necessario che l’originale della stessa venga annullata con il timbro “Spesa finanziata a valere sul POR PUGLIA 2014 – 2020 Azione 3.2, Sub-Azione 3.2.a per un importo pari a € ………., CUP ………………..”. Nel caso di fattura emessa in formato elettronico, all’atto dell’emissione della stessa, dovrà essere inserita, nel campo riservato alla descrizione dell’oggetto della fornitura, la medesima dicitura.
 Contributo massimo per progetto200.000 €Risorse totali disponibili20.000.000 €

Come partecipare

Per la presentazione dei progetti dovrà essere utilizzata, a pena di esclusione, la seguente modulistica:

  • Modello A – Domanda di finanziamento 
  • Modello B – Dichiarazione del possesso dei requisiti  
  • Modello C – Dichiarazione intensità massima di aiuto  
  • Modello D – Proposta progettuale 
  • Modello E – Intesa partenariale (eventuale) 
  • Modello F – Informativa sulla privacy (a firma del proponente e degli eventuali partner)
  • Modello G – Dichiarazione IVA

La documentazione dovrà pervenire, pena l’esclusione, a partire dal novantesimo giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale Regione Puglia dell’Avviso pubblico, ovvero dal 5/08/2020, via Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo [email protected], con oggetto “Denominazione soggetto proponente” – “AVVISO PUBBLICO Puglia Sociale IN Imprese Sociali”
Le domande di finanziamento incomplete o che non rispettano una o più delle condizioni indicate nell’Avviso pubblico non saranno ammesse alla valutazione di merito.